Ai lettori di Amianto (su reperibilità, presentazioni e ebook)

22ndFeb. × ’13

Innanzitutto vorrei ringraziare tutti quelli che continuano a scrivermi dopo aver letto “Amianto, una storia operaia”:  Mi sembra che ultimamente stiano diminuendo le lettere di chi scrive per dirmi che non si trova. Vedo allora di fare il punto della situazione su alcuni problemi connessi al libro.

Il problema della reperibilità del titolo. Il libro è stato esaurito per un breve periodo ma è stato ristampato. La casa editrice è una piccola editrice di area antagonista che ha accettato di pubblicare un libro sulla morte di un operaio senza fronzoli vittimisti. Mondadori non l’avrebbe mai fatto. In cambio, per premiare l’editrice, dovete darvi da fare per reperirlo. Se in libreria non lo trovate sugli scaffali, ordinatelo alla cassa dal libraio. Se il libraio non può ordinarlo, è perché ha distribuzioni limitate a poche grandi editrici. Le librerie generaliste (le Feltrinelli, ma anche le piccole indipendenti) possono ordinarlo tranquillamente via PDE in pochi giorni, due-tre giorni, non di più. Se avete problemi a reperirlo scrivete in casa editrice: ordini@agenziax.it.

Se volete comprarlo negli eshop, ovvero on line, dovete verificare la disponibilità. Per questioni distributive, gli eshop si prendono una decina di copie, poi finiscono e ci mettono qualche giorno prima di ridare il titolo disponibile. Avete tante opzioni. Se non lo trovate su IBS provate su Libreria universitaria o su un altro sito. Alla fine lo troverete. Se volete scavalcare gli intermediari e permettere all’editrice di rimpinguare le magre casse (e pubblicare altri titoli come “Amianto”) potete ordinarlo direttamente in redazione: ordini@agenziax.it.

Sulle presentazioni: sto ricevendo molti inviti e non riesco sempre a dire di sì a tutti. Da precario, anche quando la mia agenda è vuota cerco di tenermela libera da impegni perché spero in qualche “chiamata”. E’ una situazione che conoscerete bene: non ho ferie prenotabili e anche la domenica si spera in qualcosa. Inoltre mi arrangio in lavoretti agricoli e ogni giorno è feriale e preferisco dare la priorità a impegni che mi permettano di tornare a casa il giorno stesso. Con questo considerate che almeno una ventina di presentazioni sono già in calendario. Non sono poche. Purtroppo per luoghi distanti da casa non posso accettare se non c’è un rimborso-spese per il viaggio, proprio perché navigo in acque molto incerte. Inoltre tendo a non tornare in posti in cui ho già fatto almeno una presentazione (a parte casi particolari, tipo la biblioteca sotto casa) e non prendetevela se vado in una libreria e non in un’altra. Ho presentato tanti libri, miei e di altri, davanti a un pubblico spesso formato da amici e continuerò a farlo, ma il tema di Amianto mi ha portato anche a accettare inviti come convegni di medici o di tecnici della prevenzione sul lavoro. Siamo fuori da un pubblico militante ma è una sfida che accetto volentieri perché qui non si parla di antifascisti maremmani del passato ma di operai morti del presente, e bisogna subito fare qualcosa perché questo genocidio finisca. Insomma, voi scrivetemi, però siate comprensivi se vi dico che proprio non posso perché ho già troppi impegni in agenda. Non lo faccio per menarmela ma perché l’agenda è piena o il portafogli vuoto e devo lavorare e ogni presentazione può essere un giorno o due di lavoro perso. Scusatemi, ma ci fanno campare così.

Recensioni: Amianto ne sta ricevendo e altre ancora verranno. Se siete incuriositi, date uno sguardo a quelle che sono state pubblicate qui: Ci sono anche i link alle interviste.

La questione dell’ebook rimane controversa. In genere i lettori sono entusiasti e anche i venditori di ebook reader ma la realtà sempre tutt’altro che rosea, soprattutto dal punto di vista delle case editrici. Stiamo seguendo assieme a Agenzia x i dibattiti in corso sugli ebook, come quello su Giap (link) per capire quando fare l’ebook , su quale piattaforma, etc. L’unico punto assodato è che lo faremo e che non ci sarà un codice di protezione legato a un concetto forte di proprietà intellettuale che non ci appartiene. La mia idea è che l’ebook deve essere una sorta di equivalente dell’edizione tascabile che arriva quando l’edizione hardcover ha finito il suo percorso sugli scaffali. Finché “Amianto” continuerà a essere ricercato sul cartaceo (è uscito solo il 28 novembre), l’acquisto permetterà all’editore di recuperare anni di libri di nicchia e di download gratuiti di pdf, di cui in tanti abbiamo usufruito. Quando non arriveranno più richieste di ricariche sul cartaceo, inizierà a circolare l’ebook. (c’è stato un momento in cui sembrava che la distribuzione del libro fosse problematica e l’ebook poteva essere un modo per risolvere il problema della reperibilità, ma adesso è stato lubrificato il meccanismo distributivo e sembra che il libro fisicamente sia reperibile, quindi torniamo all’ipotesi ebook come ristampa tascabile).

Mi sembra tutto. Rimane da dare un grazie a chi mi ha scritto: tanti aneddoti raccontati dai lettori di Amianto mi hanno permesso di riportare a galla frammenti dei vissuto che avevo dimenticato. A dimostrazione che la mia non è stata una storia personale ma una storia sociale di un pezzo di storia troppo a lungo rimosso, quello di chi ha mangiato il pane avvelenato con l’arsenico e i metalli pesanti sull’onda di riflusso del boom economico. Un saluto a tutti quelli che hanno condiviso queste storie e un abbraccio a quelli che non ci sono più.

 

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