Autodenuncia. All’attenzione dell’assessore alla cultura (sic) Raffaele Speranzon

19thJan. × ’11

Sono Alberto Prunetti, traduttore in italiano di un libro argentino, la “Patagonia rebelde”, che negli anni dell’ignobile golpe militare argentino del 1976 è stato ritirato da ogni biblioteca e libreria e bruciato nelle pubbliche piazze da una soldataglia rispettosa di “patria, onore e famiglia”. Come traduttore e scrittore, deve farmi difetto la fantasia, perché non ero arrivato a pensare che anche le opere che ho curato e scritto potessero correre un giorno rischi simili, oggi e in Italia.
La informo che come curatore de “L’arte della fuga” (Stampa Alternativa, 2005) – una antologia contenente ampi inediti in italiano di un’opera di Cesare Battisti – e in quanto autore de “Il fioraio di Perón” (Stampa Alternativa, 2009) – introdotto da Massimo Carlotto, da lei inserito in una lista nera di scrittori – mi considero complice di tutto quanto ai suoi occhi possa contribuire a qualificarmi “persona sgradita”.

Mai suo,

Alberto Prunetti

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