Domani esce per Editori Laterza il mio nuovo libro: 108 metri. The new working class hero.
Per ragioni che saranno evidenti nel corso della lettura, nel volume in stampa ringrazio solo i cessi di Bristol e le mense del Dorset.
Ma a margine ci sono alcune persone verso cui ho un debito di riconoscenza.
I lettori-cavia per aver testato la corsa, evidenziando le “paglie” – i riccioli d’acciaio da molare – sui binari: Giulia Romanin Jacur, Francesco Zucconi, Dimitri Chimenti, Adriano Masci, Tommaso De Lorenzis, Gaia Cangioli.
I Wu Ming del’Officina Grandi Riparazioni Testuali per la manutenzione permanente dei motori narrativi e per i dispositivi di scambio sui binari del racconto.
Giovanni “capotreno” Carletti e tutto il personale di macchina di Laterza per l’entusiasmo e la collaborazione in tutte le fasi, dalla lettura del manoscritto alle bozze fino al lancio (Bianca, Cinzia, Anna, Nicola, Rosa, Lia, Manuela, Agnese e tutto il resto della redazione tra le due stazioni di Bari e Roma).
Gli eroi working class al controllo qualità: Emiliano e Raffello Pacini, Stefano Pellecchia.
Giulio, Salvatore e Pietro per aver garantito la linea ibrida della stazione del Pigneto, sicuro approdo degli scrittori working class.
Marta Fana per la disponibilità all’interruzione del servizio e al blocco ferroviario totale con ripercussioni sul traffico su scala europea in caso di eventuale rifiuto editoriale.
Vanessa Roghi per le stazioni tra Kansas City e Barbiana.
E poi ancora Sara Bucci, Roberta Papi, Stefano Erasmo Pacini, Elettra (la prole della scrittura prole-taria) e tanti altri ancora che hanno camminato con me, per 108 metri o anche più, per portare in libreria questa rotaia incandescente di parole.