Memorias del mañana

18thSep. × ’10

di Alberto Prunetti

Fabrizio Lorusso, Memorias del mañana, Città del Messico, Quinto Sol, 2009

Dalla Bovisa di Milano al barrio Coyoacán del Defe, la Città del Messico che si estende per migliaia di ettari metropolitani nel cuore del paese latinoamericano. Dai fazzoletti di cielo veneziani agli orizzonti messicani rapidi, per gioco d’ossimoro, a rovesciarsi sotto i piedi dell’autore di questa bella raccolta di versi. Una raccolta ibrida di un italiano appartenente a quella generazione raminga e precaria che ha ricominciato a mettersi in cammino per il mondo, con alle spalle un’Italia di “buoni tempi cattivi” sempre più mediocre e, davanti, un rilancio intellettuale e professionale che sempre più spesso si realizza in paesi un tempo definiti del Terzo Mondo, ma che dovremo chiamare paesi in via di decolonizzazione. Tra questi appunto il Messico, dove ormai nove anni fa è arrivato da Milano Fabrizio Lorusso. Da emigrante del capitale-sovversivo cognitivo, Lorusso impronta i suoi versi al più interessante ibridismo, come un iceberg orfano di un polo. A cominciare dalla scelta linguistica di pubblicare le sue poesie in spagnolo piuttosto che in italiano (una scelta che di sicuro non è neutrale), per poi giocare con contraddizioni, ossimori, “travestimenti di un’anima globalizzata” che cerca un “mestizaje” che restituisca equilibrio e sciolga la contraddizione, attenuando il mal di testa di sopportare le menzogne di due culture, il futuro dello ieri e le memorie del domani. Tutto questo – assieme a una dote di un sarcasmo che gioca con abilità le armi critiche dell’ironia e della citazione, ad esempio nel detournement di un celebre verso di Ungaretti – parlando d’amore e non di politica, come si stupisce a ragione Valerio Evangelisti nella sua introduzione alla raccolta di Lorusso. “Memorias del mañana” è un interessante esempio della capacità creativa di una diaspora italiana ancora viva, volente o nolente in cerca di tropici per sfuggire a un’Italia che non ha più né una memoria, né un domani.

Per leggere on line le poesie: http://lamericalatina.net/memorias-del-manana/

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