Potassa. Storie di sovversivi, migranti, erranti sottratti alla polvere degli archivi

18thJan. × ’07

Alberto Prunetti, Potassa, Viterbo, Stampa Alternativa, 2004, pp.102, 7 euro

Ho lavorato su Potassa tra il 1999 e il 2001, tra i 26 e i 28 anni, in un periodo di disoccupazione. Non ho scritto le pagine di Potassa per pubblicarle, ma per farle leggere ai miei amici. Le ho messe su carta con una stampante scassata e le ho fatte girare, di mano in mano. Un giorno mi hanno telefonato per dirmi che qualcuno voleva farne un libro…

La prima edizione (Fondo BoccardiMassa Marittima, 2003, pp. 80, 5 euro )

Potassa è uscito in prima edizione per i tipi del Fondo Boccardi nel 2003. Il libro è stato tirato in mille esemplari e sorprendentemente è andato esaurito, pur non disponendo di una distribuzione commerciale. In realtà abbiamo organizzato una serie di presentazioni in tutta  Italia, e libro e lettori si sono incontrati da soli, senza intermediari commerciali. Uniche pecche: il numero elevato di refusi (io vivevo all'estero al momento della pubblicazione e non avevo un computer, e nessuno in mia assenza ha rivisto il testo) e la tendenza della copertina a scollarsi.

 

La seconda edizione (Stampa Alternativa, Viterbo, 2004, pp. 102, 7 euro)

La seconda edizione è pubblicata da Stampa Alternativa  nella collana Margini e viene distribuita nelle librerie (per quanto gli spazi di permanenza sugli scaffali dei piccoli-medi editori siano sempre più brevi). Il libro è comunque distribuito nella rete antagonista e nelle piccole librerie interessate alla storia dei movimenti. Si tratta di una riedizione accresciuta: le pagine sono aumentate e i refusi corretti. Lieve aumento del prezzo, giustificato dalla migliore qualità della carta e dalla rilegatura finalmente soddisfacente.

Dalla quarta di copertina:

Il cloruro di potassa è un forte agente ossidante utilizzato nella fabbricazione di fiammiferi, di fuochi artificiali, di esplosivi. Ma Potassa è anche il nome di quattro case sulla via Aurelia, nella Maremma grossetana. Qui nel luglio del 1921 il facchino Domenico Marchettini, già noto alle forze dell’ordine, tenta invano di rincorrere un camion di fascisti. Un episodio minimo nella storia di ignoti ribelli maremmani che scatenerà conseguenze imprevedibili. La rabbia del Marchettini è lucida determinazione. Presto troverà altri complici nelle boscaglie maremmane dove si nascondono sovversivi, renitenti alla leva, banditi. Un fatto di sangue li unirà prima che si disperdano per il mondo, in fuga. C’è chi scapperà in Russia per trovare una morte drammatica; c’è chi farà perdere le proprie tracce. Intanto un altro ribelle gira per il mondo, in Argentina entra nella banda di espropriatori anarchici di Severino Di Giovanni. Storie che si intrecciano, rivolte che esprimono un’inesauribile voglia di vivere e una irrequieta tensione che inevitabilmente si scontrerà con la realtà e i poteri costituiti.

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