Scritti inediti

24thJan. × ’07

Ecco l’elenco ragionato degli scritti che tengo nel cassetto (per i testi pubblicati si può fare riferimento alla categoria scritti editi e alla bibliografia). Il termine "romanzo" nelle righe che seguono va inteso in maniera non convenzionale. Forse sarebbe più opportuno parlare di "oggetto-narrativo".  Comunque gli inediti sono questi:

  • Teglie di rabbia

Con questo titolo ho raccolto prima una serie di racconti brevi, che poi ho montato allestendo un breve romanzo. Lunghezza: 115.000 battute circa. I due capitoli che amo di più sono “Il grande artista” e il capitolo che dà il nome al titolo. Teglie di rabbia è la storia di un tipo che fa una serie di lavori di merda con una carica di radicalità in corpo. Divenuto un personaggio del mondo letterario, si trasforma in un “grande artista”: la propria radicalità è sublimata in arte, e muore pateticamente. Il capitolo “Teglie di rabbia”, basato sulla mia lunga esperienza come pizzaiolo (svariati anni di mestiere tra Italia e Inghilterra, e non è detto che sia finita) ha conosciuto un discreto successo su Internet. Pubblicato parzialmente in tre puntate su Carmilla (clicca qui) è stato visualizzato da più di 100 mila visitatori (che secondo quello che mi ha detto il responsabile del sito, è un’ottima risposta del pubblico. Io quel capitolo l’avevo pubblicato in edizione fotocopiata e spillata, e trecento copie mi erano sembrate tante. Sembra che una parte del capitolo in questione sia stata letta anni fa a Radio Onda rossa (almeno così mi ha detto un tipo che ho incontrato a un banchetto di libri in un festival anticlericale). Prima di montare i racconti in un romanzo, li avevo assemblati in un’antologia di racconti, che portava lo stesso titolo. Come romanzo, mi sembra che abbia acquisito un’organicità maggiore.

  •  (Il libro argentino) (titolo provvisorio)

A metà tra il noir e il reportage: gli anni della dittatura argentina fino ai recenti colpi di coda di forze occulte che continuano a sequestrare i nemici del potere nelle notti di Buenos Aires. E poi il mio amore per la metropoli rioplatense, le storie della letteratura argentina attraverso i racconti dello scrittore Osvaldo Bayer, amico mio e di Osvaldo Soriano, e le lotte degli anarchici, dei mapuche e dei piqueteros. E infine la storia di un fioraio siciliano emigrato nei primi anni ’20 in Argentina, che divenne il fioraio della Casa Rosada, e che era veramente mio zio. Tutto questo in un altro romanzo/saggio breve (150.000 battute circa), montato con i reportage che ho pubblicato su “Il Manifesto”. Infatti (Il libro argentino) nasce dal progetto di costruire un’indagine-verità con elementi di fiction appoggiati a una serie di reportage giornalistici. In particolare: Il tugurio dell’ultimo ribelle, “Il Manifesto”, 10 maggio 2005; L’uomo che rovinò i piani alla CIA, “Il Manifesto”, 7 luglio 2005;“Gente della terra”, senza terra, “Il Manifesto”, 30 luglio 2005 (tradotto in inglese in “GA” n° 21, autunno-inverno 2005-2006; tradotto in francese in “L’En Dehors”, 17 maggio 2006) ; Visioni del cosmo ai piedi delle Ande, “Il Manifesto”, 29 dicembre 2005; L’adolescente che amò la belva, “Il Manifesto”, 13 settembre 2006. Alcune pagine sul caso López sono state pubblicate sulla rivista web Carmilla (www.carmillaonline.com). In particolare: Canto di Buenos Aires è stato postato su Carmilla il 23 marzo 2006; Dov’è Jorge Julio López? è un post del 14 novembre 2006; L’uomo che scomparve due volte è un post del 20 novembre 2006. Altre pagine confluite in questo lavoro sono state postate su Carmilla il 20 novembre 2006 con il titolo di Loro sanno dov’è!

  • I flagellanti di Armonium

Un romanzo di fantascienza apocalittica. Una setta di psicopatici afflitti dalla sindrome di Tourette (problema neurologico che secondo alcuni miei amici tocca in prima persona chi scrive) fonda una nuova religione basata sull’isteria. Il genere umano si spegne, man mano che i turettici estendono il loro impero nello spazio. Un romanzo catastrofista, che guarda molto al presente. Al solito, un romanzo breve (115.000 battute circa). Una parte di questo scritto (nella forma di un racconto breve) è stato premiato con il terzo premio al concorso Galassia_Città di Piacenza nel 2005.

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